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“Il dolore può manifestarsi in modo acuto, cioè per un periodo di tempo limitato, o cronicamente, per un periodo di tempo più lungo.

La popolazione italiana presenta una prevalenza di dolore cronico del 21,7%, che corrisponde a circa 13 milioni (12.686.335) di abitanti 1. Il dolore è una patologia che colpisce milioni di persone, ma viene affrontato dai sistemi sanitari con un approccio caratterizzato dalla casualità. Si riporta infatti che il 41% dei pazienti con dolore cronico dichiara di non aver ricevuto un adeguato controllo del dolore; ciò determina una grande inefficacia ed inappropriatezza dei processi di cura, con un conseguente peggioramento della salute e incremento della spesa corrente.

Il dolore è classificato non solo in base alla sua durata, ma anche in base ai suoi meccanismi di attivazione sottostanti nel cosiddetto dolore nocicettivo, neuropatico, misto e disfunzionale.2,3 Pertanto, il tipo di dolore deve essere noto per una terapia del dolore a base di farmaci. per poter adattare individualmente al paziente una terapia del dolore orientata al meccanismo.

Il dolore nocicettivo è causato da un danno tissutale acuto nel contesto di malattie infiammatorie, degenerative e maligne o nel contesto di una lesione acuta. A seconda della localizzazione, il dolore somatico (causato da malattie del sistema muscolo-scheletrico, della pelle, del tessuto sottocutaneo e delle mucose) può essere distinto dal dolore viscerale (il cosiddetto “” dolore viscerale “” che colpisce gli organi interni, ad es. Coliche). Il dolore nocicettivo è mediato dai recettori del dolore (nocicettori) e tende ad avere peculiari caratteristiche (ad es.lancinante, sordo o perforante). Il dolore neuropatico si manifesta dopo un danno o una malattia al sistema nervoso (spesso indicato come “” dolore ai nervi “”) ed è spesso descritto come bruciore, formicolio, lancinante,, irradiante “” elettrizzante “.” Il dolore neuropatico è soggetto a un meccanismo diverso dal dolore nocicettivo e, di conseguenza, richiede analgesici diversi. Il dolore misto ha componenti sia nocicettive che neuropatiche.

Questi tipi di dolore possono variare di intensità da lieve a grave e possono verificarsi nel contesto di diverse malattie (ad esempio malattie tumorali o malattie non maligne quali osteoartrite, artrosi….). Pertanto, soprattutto nel contesto della terapia del dolore cronico, una diagnosi esatta sia del meccanismo che dell’intensità del dolore è essenziale per la scelta appropriata dell’analgesico.

 

1 Dati ISTAT

2 Sabine Sator-Katzenschlager. Aggiornamento sulla terapia del dolore 2015. volume medico e studio 69, 2015: 89-94.

3 Gabriele Grögl. Il tipo di dolore determina il tipo di farmaco. Physicians Crown Pain17, 2017: 14-16.